Gabriele Basilico si racconta
→Testimonianze e documenti audiovisivi per approfondire la conoscenza del suo lavoro.
«Fotografare una città significa fare scelte tipologiche, storiche, oppure affettive, ma più spesso vuol dire cercare luoghi e creare storie, relazioni, anche con luoghi lontani archiviati nella memoria, o addirittura luoghi immaginari»
da "Abitare la Metropoli", Contrasto, Roma 2013, pag.51
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da "Abitare la Metropoli", Contrasto, Roma 2013, pag.51
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![](https://www.archiviogabrielebasilico.it/media/pages/scopri/lavori/gabriele-basilico-berlino/7e0b5689b1-1556374995/2001-berlino-x70.jpg)
«Nella magica sospensione luminosa della Pasqua 1978, spostandomi nella città di zona in zona, pianta alla mano, mi sono ritrovato nella zona 14, tra via Ripamonti e via Ortles, in un’area caratterizzata prevalentemente da costruzioni industriali. Per la prima volta ho “visto” le strade e, con loro, le facciate delle fabbriche stagliarsi nitide, nette e isolate su un cielo inaspettatamente blu, dove la visione consueta diventava improvvisamente inusuale»
da "Milano ritratti di fabbriche", Sugarco, Milano 1984, pag.14
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da "Milano ritratti di fabbriche", Sugarco, Milano 1984, pag.14
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![](https://www.archiviogabrielebasilico.it/media/pages/scopri/lavori/milano-ritratti-di-fabbriche/a6c3c2b16d-1556374596/1981-ritratti-fabbriche01-x70.jpg)
«Milano negli anni è diventata per me come un porto di mare, un luogo privato dal quale partire per altri mari, per altre città, per poi ritornare e quindi ripartire. Un porto, cioè un luogo fermo, stabile, dove accumulare reperti e impressioni di luoghi lontani»
da "Interrupted city", Actar, Barcelona 1999, pag.2-3
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da "Interrupted city", Actar, Barcelona 1999, pag.2-3
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![](https://www.archiviogabrielebasilico.it/media/pages/scopri/lavori/the-interrupted-city/a2ea7bf716-1556374999/1999-interrupted-city-x70.jpg)
«Quello che mi interessa in modo costante, quasi ossessivo, è il paesaggio urbano contemporaneo, il fenomeno sociale ed estetico delle grandi, rapide, incontenibili trasformazioni in atto nelle città del pianeta, e penso che la fotografia sia stata, e continui forse a essere, uno strumento sensibile e particolarmente efficace per registrarlo»
da "Abitare la Metropoli", Contrasto, Roma 2013, pag.53
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da "Abitare la Metropoli", Contrasto, Roma 2013, pag.53
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![](https://www.archiviogabrielebasilico.it/media/pages/scopri/lavori/gabriele-basilico-da-istanbul-a-shanghai/12431ac5e8-1556374617/2011-da-istanbul-a-shanghai-x70.jpg)
«Mi piace pensare di aver imparato, in quanto fotografo, a mettermi da parte, rinunciando così a una rappresentazione troppo soggettiva e spesso artificiosa in favore di una riproduzione apparentemente oggettiva della realtà e caratterizzata da un grande rispetto verso le cose»
da "Leggere le Fotografie in dodici lezioni", Abitare-Rizzoli, Milano 2012, pag.47
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da "Leggere le Fotografie in dodici lezioni", Abitare-Rizzoli, Milano 2012, pag.47
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![](https://www.archiviogabrielebasilico.it/media/pages/scopri/lavori/leggere-le-fotografie-in-dodici-lezioni/c444a0195c-1556374608/2012-leggere-le-fotografie-x70.jpg)
«Le città sono come un libro che bisogna leggere per intero, diversamente si rischia di non afferrarne il senso: non solo i monumenti e la città consolidata, ma soprattutto la periferia, le zone di nuova espansione. Nella mia vita di fotografo sono andato a finire sempre un po’ più in là, oltre i confini. In effetti, sono le zone che mi interessano di più»
da "Architetture, Città, Visioni", Bruno Mondadori, Milano 2007, pag.134
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da "Architetture, Città, Visioni", Bruno Mondadori, Milano 2007, pag.134
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![](https://www.archiviogabrielebasilico.it/media/pages/scopri/lavori/nelle-altre-citta/179270dd54-1556375000/1997-nelle-altre-citta-x70.jpg)
«Io fotografo il vuoto come protagonista di sé stesso, con tutto il suo lirismo, con tutta la sua forza, con tutta la sua umanizzante capacità di comunicazione, perché il vuoto nell’architettura è parte strutturale, integrante, del suo essere»
da "Architetture, Città, Visioni", Bruno Mondadori, Milano 2007, pag.101
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da "Architetture, Città, Visioni", Bruno Mondadori, Milano 2007, pag.101
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![](https://www.archiviogabrielebasilico.it/media/pages/scopri/lavori/architetture-citta-visioni/0612aeeaa3-1558364838/2007-architetture-x70.jpg)
«Per me la ricerca non esclude la ripetizione, anzi per quanto riguarda il mio lavoro è un atteggiamento costante, metodico, con il quale convivo da moltissimo tempo e mi aiuta a realizzare le mie fotografie, a osservare lo spazio senza esitazione e direi quasi con tranquillità. Al gesto metodico della ripetizione mi piace associare, nella pratica, quello della misurazione: con quello intendo prendere le misure dello spazio che mi sta davanti, cercare di comprenderne la natura, di svelarne i misteri o, più metafisicamente, di risolverne gli enigmi»
da "Basilico-Salvo", Lubrina Editore, Bergamo 2002, pag.79
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da "Basilico-Salvo", Lubrina Editore, Bergamo 2002, pag.79
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![](https://www.archiviogabrielebasilico.it/media/pages/scopri/lavori/bord-de-mer-2017/2e9e6ddad6-1556374623/2017-bord-de-mer-x70.jpg)